Istituto Tutela Consumatori
UN PROGETTO DELL' ISTITUTO TUTELA PRODUTTORI ITALIANI

Tra le proposte messe in campo, quella relativa a una nuova agenda per i consumatori, utile per affrontare i problemi relativi all'accesso a Internet, sostenere i consumatori economicamente vulnerabili e garantire la sicurezza dei prodotti per l’infanzia

In vista delle nuove sfide che coinvolgeranno tutti i cittadini europei in un futuro ormai imminente (transizione verso un’economia verde e trasformazione digitale su tutte), l'Ue sta cercando nuovi metodi di protezione per i consumatori, misure che siano al passo con un'economia sempre più globale e digitale. L'obiettivo: far sì che tutte le nuove trasformazioni che ci attendono vadano sempre di pari passo con il rafforzamento progressivo dei diritti dei cittadini.

Una nuova agenda dei consumatori - Il Parlamento Ue sta lavorando a quest’ultima concentrandosi su cinque aree chiave: transizione verde, trasformazione digitale, implementazione dei diritti dei consumatori e sui bisogni specifici di alcuni gruppi di consumatori e della cooperazione internazionale. Con la nuova agenda dei consumatori si vogliono dunque fronteggiare le problematiche relative all’accesso a Internet, quelle riferite ai prodotti per l’infanzia e infine le difficoltà riscontrate dai consumatori economicamente vulnerabili.

Consumo sostenibile - Se la neutralità climatica rappresenta l’obiettivo principe dell’Ue da raggiungere entro il 2050, la questione dei consumatori riveste un ruolo chiave per poterla raggiungere attraverso il consumo sostenibile e l’economia circolare.

Per una trasformazione digitale sicura - Sono tante le iniziative prese dall’Ue in questi ultimi anni. Tra queste:

- la pressione esercitata dal Parlamento Ue sulla Commissione per introdurre un “diritto alla riparazione”;
- la promozione della cultura del riutilizzo;
- l’introduzione di misure contro l’obsolescenza programmata dei prodotti;
- la revisione della direttiva sui contratti di vendita dei beni (prevista per il 2022) la quale esaminerà la possibilità di estendere gli attuali due anni di garanzia legale per i beni nuovi e di seconda mano;
- l’iniziativa per i prodotti sostenibili, lanciata dalla Commissione, volta ad adattare i prodotti a un'economia climaticamente neutra, efficiente sotto il profilo delle risorse e circolare nella riduzione degli sprechi.

Tutela per i consumatori attivi in rete - Nel 2020, la Commissione ha proposto una nuova legge sui servizi digitali che contiene una serie di norme tese al miglioramento della sicurezza per i consumatori dell'Ue su piattaforme e mercati online.

A questo riguardo, il Parlamento Ue ha chiesto che lo stesso tipo di tutele e di garanzie introdotte per gli acquisti online vengano anche contemplate per gli acquisti nei negozi "tradizionali". Infine, gli eurodeputati hanno sollecitato i "big player" del settore digitale (due su tutti: eBay e Amazon) affinché intensifichino gli sforzi per contrastare la vendita di prodotti falsi o non sicuri e per impedire alle aziende fraudolente di utilizzare i loro servizi. Sono state poi richieste nuove norme per la protezione degli utenti da contenuti online nocivi e pericolosi, salvaguardando però la libertà di espressione.

E sull’Intelligenza artificiale… - l'Ue sta preparando una normativa in grado di gestirne sia le opportunità che i rischi. A tal riguardo, il Parlamento ha istituito una commissione speciale appositamente dedicata per sostenere la necessità di una legislazione incentrata sull'uomo.
Un'altra proposta, infine, consiste nell'introduzione di un regime di responsabilità civile per l'intelligenza artificiale che stabilisca su chi incomba la responsabilità in caso di danno o pregiudizi al consumatore causato da sistemi di IA.

In nome del rispetto dei consumatori - Quest’ultimo è una prerogativa degli Stati membri, dunque l’Ue svolge semplicemente un ruolo di coordinamento e di sostegno. Due delle norme più rilevanti introdotte su questo tema: la direttiva su una migliore applicazione e modernizzazione del diritto dei consumatori e le norme sui ricorsi collettivi. Infine, considerata la particolare vulnerabilità dei bambini alla pubblicità dannosa, il Parlamento Ue ha approvato nuove regole per i media audiovisivi e le piattaforme video.

E per chi acquista prodotti fuori dall'Ue? - Secondo la Commissione, gli acquisti provenienti da venditori al di fuori dell'Ue sono passati dal 17% nel 2014 al 27% nel 2019. Essendo stata la Cina il principale fornitore di beni dell'Ue nel 2020, l'Ue sta puntando a una cooperazione per il 2021 in grado di stabilire un piano d'azione finalizzato al miglioramento della sicurezza dei prodotti venduti online.

Nel novembre 2020, il Parlamento ha infine approvato una risoluzione che chiedeva maggiori sforzi per garantire la sicurezza di tutti i prodotti venduti nell'Ue, indipendentemente dal fatto che fossero fabbricati all'interno o all'esterno dell'Ue o che fossero stati acquistati acquistati online o offline.

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